Asta 123 / Lotto n° 737

Scuola umbro-reatina del sec. XVII-XVIII

Ester viene dinanzi Assuero

Ester viene dinanzi Assuero, con cornice

Firma firmato e datato a tergo della tela originale "Giacinto Boccanero / PIANGEVA 1715"
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: cm 61,5x74
Condition ReportNato a Leonessa, un comune di Rieti che fino al 1927 faceva parte dell’Abruzzo, Giacinto Boccanera (Leonessa, 1666 – Perugia, 1746) si trasferì giovane a Roma, dove entrò nella bottega di Giacinto Brandi (Poli, 1621 – Roma, 1691). Egli fu attivo, tuttavia, principalmente in Umbria ed è a Perugia che il pittore si trasferì nel 1717, dove venne anche eletto direttore dell'Accademia di Belle Arti, carica che ricoprì fino a quando l’istituto non venne chiuso, nel 1737. La prima opera documentata di Boccanera, datata nel 1688, fu eseguita dall’artista per la chiesa di Sant’Antonio Abate a Mecenano, vicino Terni. Altre opere sue opere si trovano invece a Narni, Todi, Bettona e Gubbio. Il dipinto esposto è il solo a provenire da una collezione privata; infatti, quasi tutto il corpus pittorico di Boccanera è conservato ancora oggi nel luogo originale di collocazione, mentre solo alcuni dipinti si trovano nelle collezioni museali umbre e solamente due sono conservati nella Cassa di Risparmio di Perugia. La produzione pittorica di Boccanera, incentrata esclusivamente su temi religioni, ad esclusione dei due paesaggi con episodi tratti dalla vita di Sansone della Cassa di Risparmio, conta di poco meno di cinquanta opere, delle quali solamente sette firmate. Il dipinto in esame assume una certa importanza all’interno del corpus dell’artista sia per il tema rappresentato sia per essere un’opera che il pittore firma e data nel 1715. Infatti, l’esecuzione di Ester che sviene dinanzi Assuero si colloca tre anni dopo quello della tela con San Francesco di Paola per la chiesa di San Fortunato a Todi, oggi alla Pinacoteca Comunale della stessa città. Giacinto Boccanera fu uno dei più importanti pittori umbri a cavallo dei due secoli e in lui si osservano caratteri derivati sia dal maestro Giacinto Brandi che da venetismi alla Trevisani e alla Fontebasso. Elementi, questi, fortemente riscontrabili nell’opera esaminata, la quale aiuta a gettare nuova luce per la ricostruzione del percorso artistico del pittore.

Base d'asta
€ 4.000

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